“Mondo del lavoro e giovani leader all’attenzione del Congresso di Losanna”
Nella conferenza stampa di oggi due sono state le principali tematiche affrontate.
La prima riguarda la tematica della giornata cui è stata dedicata la Conferenza di Losanna: la missione nei posti di lavoro e la continuazione della vocazione missionaria in essa. Come già detto dall’organizzazione quest’anno si era deciso che un quarto di coloro che fossero delegati a Seul provenissero dal mondo del lavoro. L’obiettivo è stato raggiunto in quanto 1450 partecipanti su 5000 provengono da questo mondo. Il movimento di Losanna, infatti, ritiene strategico questo settore per continuare la missione.
Per questo motivo sono state prese due importanti iniziative, una grazie agli sponsor, l’altra di intesa con l’Alleanza Evangelica Mondiale. Si è infatti deciso di donare a tutti i delegati che appartengono al mondo del lavoro la Business Bible, un testo biblico con all’interno una serie di strumenti (anche di tipo elettronico) che dovrebbero permettere la meditazione sul posto di lavoro e la preghiera come testimonianza.
Il movimento ha poi creato una serie di reti di professionisti nei vari settori per far sì che questi possono creare contatti tra di loro.
La seconda iniziativa riguarda l’idea di collegare il primo maggio di ogni anno (che nella maggior parte dei Paesi è la festa del lavoro) ad una giornata globale di preghiera per i posti di lavoro. Questa iniziativa sarà portata avanti da Losanna insieme all’Alleanza Evangelica Mondiale per diffondere ulteriormente l’iniziativa. L’Alleanza che era presente con il suo segretario ha anche evidenziato come condivida l’idea strategica di coinvolgere sempre più il mondo del lavoro nell’opera della missione, in questo imitando anche le tecniche dei primi cristiani.
Rispetto a quanto detto, abbiamo chiesto se non ci fosse una visione del lavoro (anche dal punto di visto socio-teologico) piuttosto entusiastica da parte del Movimento e che il rischio è che il programma proposto si rivolga soprattutto a coloro che hanno lavori vocazionali, in cui si sentono realmente realizzati, ignorando del tutto i lavoratori sfruttati, coloro che usano il lavoro semplicemente come un mezzo per soddisfare i proprio bisogni primari. La risposta è stata che ci si rende conto di questi aspetti e che, nei prossimi anni, oltre che con le iniziative suddette si dovrà procedere anche ad uno sviluppo ulteriore di una teologia del lavoro (accennata, come stamane è stato detto, nell’Impegno di Città del Capo) che tenga conto anche dei criteri di giustizia sociale e distributiva. Si cercherà, tra l’altro, di creare delle specifiche cornici teologiche per ogni campo lavorativo.
La seconda parte della conferenza stampa è stata dedicata ad un altro dei settori ritenuto strategico dal Movimento: quello dell’attenzione da dare ai leader di nuova generazione, coloro che vanno dai 20 ai 35 anni. Anche qui a Seul di questa fascia di età (in realtà contando anche quelli sino a 40 anni). Si è ricordato come questo sia un percorso iniziato già nel 2016 a Giacarta, che ha permesso la presenza qui di circa 880 giovani leader (anche se non si è raggiunta la quota di una rappresentatività che arrivasse al 40% come quella del mondo del lavoro. Il lavoro sulle giovani generazioni si collega a quello legato al raggiungimento del superamento dei punti critici presenti nel Report sulla missione per il 2050. Per questo si continuerà con gli incontri dei giovani leader ed il prossimo sarà in Brasile nel 2026 e se ne programmeranno almeno altri due prima del 2050 (nel 2036 e nel 2046). Si è quindi data una periodicità fissa agli incontri con i giovani leader perché, in questa maniera, si cerca di coprire effettivamente il ricambio generazionale.
Quest’opera di formazione di giovani leader alla missione è ritenuta strategica perché sono quelli che possono avvicinare le giovani generazioni con cui, in questo momento appare più problematico il lavoro di propagazione della fede ed aiutare pertanto a superare i 25 punti critici individuati dal Report.
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